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La mia recensione

finche il caffe e caldo

Finché il caffè è caldo – Toshikazu Kawaguchi

La trama di questo romanzo si svolge prevalentemente all’interno di un bar centenario ubicato in Giappone.
Non si tratta di un bar qualsiasi, seppure dimostri i suoi anni, al suo interno è possibile perdersi nel tempo.
Questo bar è un posto magico e conserva un grande segreto.
Si narra infatti che entrandoci sia possibile tornare al passato, per rivivere vecchi momenti importanti, e qualche volta fare un balzo in avanti negli anni.
Per far sì che questo avvenga però bisogna attenersi a delle regole: innanzitutto ci si deve sedere esclusivamente su di una sedia in particolare, aspettando che si liberi perché è sempre occupata da una signora in abito bianco che si alza soltanto per andare in bagno.
La regola più importante è che bisogna bere una tazza di caffè prima che si raffreddi mentre si viaggia nel tempo.
Non tutti hanno il coraggio di conoscere cosa riserva il destino ma qualcuno riesce a sfidarlo sedendosi su quella sedia…
Fumiko chiede di tornare indietro di qualche giorno, nel momento in cui il suo ragazzo l’ha lasciata per sempre, vuole capire il motivo anche se non è possibile cambiare le cose.
Kotake scopre che il marito malato di Alzheimer, che non si ricorda più di lei, sapeva che questo sarebbe successo e glielo aveva scritto in una lettera.
Hirai vuole incontrare ancora una volta la sorella morta improvvisamente in un incidente per dirle ciò che non è mai riuscita a dire.
Kei, costretta da una malattia a mettere al mondo sua figlia senza conoscerla, la vede come sarà a 15 anni.
Finché il caffè è caldo è un romanzo dall’inizio apparentemente tranquillo e poi mano mano che la storia prosegue diventa sempre più struggente e strappalacrime.
Ognuno dei protagonisti cerca di fare riaffiorare un ricordo doloroso, anche se il passato non può essere modificato.
Questo libro ci mette di fronte a dei significati profondi, il primo e il più importante è quello di sapere che ciò che conta veramente è vivere il presente e apprezzare le cose che ci appartengono, perché solo vivendo intensamente le nostre emozioni possiamo decidere di comportarci nel modo giusto, senza perdere occasioni e pensando all’importanza di ciò che abbiamo ancora la possibilità di fare, infatti: “La vita, come il caffè va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo.”

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