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La mia recensione

Mario Desiati - Spatriati

Spatriati – Mario Desiati

(Vincitore Premio Strega 2022)
Spatriati è la storia di due ragazzi che si conoscono a scuola a Martina Franca in Puglia.
Claudia e Francesco sono due ragazzi diversi, due persone “fuori dal coro” che cercano di assaporare la vita con tutto quello che la stessa possa offrirgli senza distinguere il bene e il male. Non si accontentano di condurre un’esistenza come quella di tutti i loro coetanei ma cercano perennemente di cambiare.
La loro è un’amicizia quasi fraterna che nasce sui banchi di scuola e crescerà anche nella lontananza raggiungendo l’apice della maturità quando da adulti l’amicizia vincerà la distanza e si ritroveranno condividendo il rifiuto di ogni convenzione sociale.
In questo romanzo è racchiuso un messaggio d’amore che nasce come un sentimento nuovo, da esplorare, che non è finalizzato a un desiderio carnale bensì alla voglia di vivere, conoscere e sperimentare sè stessi, appartenersi e accettarsi nella vera essenza di ognuno.
Il romanzo parla di un’amicizia tenace, della modernità di una generazione che ha dovuto espatriare per poi potersi ritrovare.
All’estero si incontrano nuove mode e modi di vivere alternativi e a volte estremizzati ma tutto è collegato al divertimento più totale in una società aperta che permette di fare qualsiasi cosa e di essere chiunque si voglia a differenza del paesino originario, dei due protagonisti, nel quale vigevano severe leggi di convivenza sociale e dove la scoperta di orientamenti sessuali alternativi, come le esperienze vissute in Germania, non avrebbero potuto esistere.
Claudia è anticonformista, indipendente e stimolata alle nuove esperienze, Mario è poco intraprendente e vive sottomesso a un’educazione incline al cattolicesimo altamente ancorato al suo paese fino a che non decide di trasferirsi a Berlino da Claudia dove vige una cultura giovanile, liberatoria e disinibita: Claudia vive varie storie d’amore parallele e in particolare con Erika una ragazza ambigua e disadattata e Francesco riesce a liberarsi dalle proprie inibizioni portando alla luce del sole le proprie inclinazioni sessuali, esplorando il modo di vivere sessualmente libero di Berlino, con un georgiano affascinante che lo coinvolge nelle sue notti berlinesi.
Spatriati sono coloro che, avendo perso l’orientamento, essendo inadeguati o sentendosi sbagliati, cercano una collocazione altrove, intesa non soltanto in senso geografico, nella quale possano sentirsi realizzati, trovando un’identità e un’appartenenza.
I due protagonisti, inizialmente con due caratteri opposti, si ritrovano da adulti a maturare, confidarsi e condividere le stesse idee, ma per farlo devono allontanarsi dalla loro terra d’origine che li lega e li inibisce.
“Spatriare” equivale quindi a conquistarsi la libertà tanto agognata senza però annullare mai totalmente il legame con i luoghi dai quali “non si può andare via senza graffi”.

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